Gli impianti di incenerimento dei rifiuti sono considerati impianti strategici e conformi alla gerarchia dei rifiuti. La ECJ ha emanato il 8 maggio 2019 la sentenza (http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf;jsessionid=BC80B4DC31FA47053B05F75DD5FF9A27?text=&docid=213860&pageIndex=0&doclang=IT&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=6541383) relativa al ricorso presentato da alcune associazioni contro il DPCM del 10 Agosto 2016 che identificava gli impianti  di incenerimento come infrastrutture strategiche e ne definiva il fabbisogno nazionale.

Le associazioni contestavano tale approccio e l’assenza di una Valutazione Ambientale Strategica visto che il DPCM prevedeva un potenziamento degli impianti.

I giudici della suprema corte hanno ritenuto che tali infrastrutture, vista anche la conclamata carenza di impianti a livello nazionale, sia coerente con la gerarchia di gestione stabilita nella direttiva Europea purché nell’ambito di una valutazione complessiva che tenga conto di tutti gli obblighi stabili nella Waste Framework Directive (come ad esempio la limitazione dei quantitativi di RU smaltiti in discarica annualmente) – anche utilizzando lo strumento della VAS a cui il DPCM deve essere sottoposto in quanto rientrante nella definizione più generale di “piani e programmi”.